La modifica che vado ad illustrare è di un certo impegno, almeno sotto il profilo psicologico, perché tagliare in modo irreversibile il tetto può porre più di un dubbio.
Non darò istruzioni particolareggiate perché non so a quanti potrà interessare questa modifica ma soprattutto non so chi sarà in grado di ritrovare in vendita questo modello di tettuccio che credo sia un fine serie perché introvabile anche sul sito della Webasto. Però due righe di spiegazione potrebbero servire a chi vorrà cimentarsi nel montaggio di un tettuccio simile a questo modello.
Il tettuccio è un modello elettrico della Webasto, tipo “Top slider medium”, acquistato nuovo su Ebay.
Si tratta di un modello universale con misure del vetro di 78cm X 41 cm.
All’interno della confezione ho trovato tutto quanto serviva per la sua installazione, come le dime, esterna ed interna, da fare combaciare tra loro, per tagliare la lamiera e l’imperiale, il semplice cablaggio elettrico e le istruzioni.
Con un seghetto alternativo e cutter ho praticato le due aperture senza grosse difficoltà. L’unico consiglio che posso dare è di fare grande attenzione ai fili elettrici che si trovano incollati sotto all’imperiale.
Proprio in mezzo al tetto si trova una centina che va rimossa completamente; questo è facile almeno per la zona che riguarda il tettuccio perché si può tagliare insieme al tetto mentre per i moncherini rimanenti che continuano verso il parabrezza e il retro è più difficile perché si corre il rischio di rovinare esternamente la lamiera.
Per rendere più semplice la loro rimozione si può tagliare con un cutter lo strato adesivo che tiene unito la centina e il tetto. A questo punto non rimane che forzare un po’ i moncherini fino a fare saltare i pochi punti di saldatura.
Per tagliare più facilmente la traversa si può anche rimuovere l’imperiale ma credo che la fatica sia maggiore e in ogni caso l’imperiale va rimesso prima di tagliarlo per verificare la sua posizione relativa al tettuccio perché le due aperture (tetto e imperiale), hanno dimensioni diverse tra loro ma che devono combaciare nella posizione prevista dal costruttore.
Praticate le aperture si uniscono il telaio con il vetro con il controtelaio interno che vanno accoppiati tra loro interponendo due guarnizioni di neoprene fornite e numerose viti per assicurare la massima aderenza.
Siccome il tettuccio è leggermente bombato ho piegato a mano la lamiera posteriore cercando di conferirle la stessa forma del tettuccio. Si tratta di un lavoro semplice che non richiede molta forza.
Questo si rende necessario perché, mentre il telaio del tettuccio è elastico e si adatterebbe al tetto, il vetro non farebbe altrettanto rendendo il tettuccio a rischio di infiltrazioni di acqua. La parte anteriore non è stata piegata perché più abbondante e quindi più elastica e questa qualità gli permette di adeguarsi da sola alla forma del telaio. Completato il montaggio meccanico si collega elettricamente il tettuccio mettendo a massa il cavetto nero già munito di capicorda e collegando il cavo rosso ad una fonte positiva. Ho preferito non mettere sottochiave questo filo per potere azionare il tettuccio anche a macchina ferma, magari di notte in caso di pioggia o di caldo. Il fusibile in dotazione da 15A mi ha indotto a considerare non adatto il collegamento alla plafoniera ma ho preso l’alimentazione direttamente dal vano fusibili posto sopra al cambio. Al termine di un pomeriggio di lavoro il risultato che ho ottenuto è quanto fotografato sotto (la cornice di rifinitura è ancora senza i tappi copriviti).